4 gennaio - Gesù, il Figlio di Dio, si è fatto fratello di tutti.


La genealogia proposta da Luca accompagna l’inizio del ministero pubblico di Gesù. Il tempo di Natale lo abbiamo colto in questi giorni ci parla dell’ingresso di Dio, nella storia, della possibilità che in Gesù Dio abiti la nostra vita, in ogni tempo della vita. 

“Gesù quando iniziò il suo ministero aveva circa trent’anni” come spesso accade in piccole annotazioni possiamo leggere importanti messaggi anche per la nostra vita. Trent’anni non sono pochi, sono un arco importante di vita, sono una vita. E cosa ha fatto Gesù in questi trent'anni? Ha fatto quello che abbiamo fatto tutti noi: è nato, è stato allattato, curato, difeso, accudito, ha pianto, ha riso, è stato baciato, abbracciato, ha imparato ad amare, ha imparato dalle situazioni che ha vissuto, ha scelto il bene e rifiutato il male. 


Ha vissuto tutti i sentimenti e tante vicende di vita che anche noi abbiamo vissuto. Ha imparato a giocare, a parlare, a pregare; è andato a scuola della Scrittura nella sinagoga di Nazareth, e poi ha imparato il mestiere di Giuseppe, di cui, come si riteneva, era figlio. E questo per trent’anni, una vita.


Talora si sente parlare degli “oscuri anni di Nazareth”, perché sono misteriosi, perché non ne sappiamo nulla, eppure ci parlano del mistero dell’incarnazione, dello stile di Dio inserito nella nostra vita, nella nostra storia, nel nostro quotidiano. Questa è l’incarnazione, questo è essere battezzati in Cristo. Gesù farà di quel vissuto apparentemente oscuro il suo Vangelo, e ci rivela che la nostra esistenza nella sua quotidianità: il nostro nascere, il nostro vivere, il nostro crescere, il nostro gioire, il nostro lavorare, il nostro soffrire, il nostro morire quella che è spesso ai nostri occhi la banale vita quotidiana è tutta redenta e non c’è nulla da buttar via: è tutta divina.


La vita divina non può essere qualcosa d’altro se non questo intrecciarsi, questo incarnarsi nella mia vita quotidiana di amore e di solidarietà, del bisogno di comunione perché “non è bene che l'uomo sia solo", allora la vita è tutta divina, altrimenti è inutile vivere.


Gesù inizia a percorrere le strade della Galilea. È il figlio di Giuseppe il falegname e il Figlio di Maria, di lui apparentemente si conosce tutto ma in realtà la sua storia è radicata nella storia di ogni uomo, attraversa i secoli si intreccia con le vicende misere e gloriose di tanti uomini. 


Gesù è il figlio di Dio colui nel quale ogni uomo è stato pensato voluto, creato, amato, salvato in lui siamo tutti figli di Dio perché Gesù, il Figlio di Dio, si è fatto fratello di tutti.


Questa è la buona notizia, è il Vangelo, diciamolo a tutti.

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