5 gennaio - Ecco l'Agnello di Dio

 

Ecco l'Agnello di Dio - William Hatherell



“Ecco l'agnello di Dio”, così Giovanni vede Gesù mentre gli viene incontro. ‘Ecco l’agnello di Dio’ diciamo in ogni eucaristia poco prima che Gesù ci venga incontro.


Un agnello non può fare paura, genera tenerezza, non è immagine del potere, è indifeso, non sa fare il male, rappresenta il Dio mite e umile, il Dio di cui non si può avere paura perché altrimenti non è il vero Dio.


L’umiltà e la mitezza sono le caratteristiche del Dio che si rivela in Gesù, perché Gesù è il Dio che è avvolto in fasce in una mangiatoia, avvolto da un lenzuolo dopo lo strazio della croce. 

Non più il volto del Dio degli eserciti, colui al quale offrire sacrifici, ma la vita di Dio che si fa sacrificio. Il Signore non chiede più sacrifici all'uomo ma sacrifica se stesso, non viene per portarci via qualcosa ma per donarsi totalmente.


Ma qual è il volto di Dio che abita i nostri cuori? Quale volto di Dio raccontiamo con la nostra vita, con la nostra fede? Il Dio vero è mite e umile è l'agnello che toglie il peccato del mondo, la radice del male, la sfiducia nei confronti di Dio, la logica della violenza che rompe la comunione.


Questa logica non è lontana dal cuore dell’uomo, per questo Gesù è venuto a salvarci, per guarire il cuore ferito dalla mancanza di comunione. La sfiducia nei confronti di Dio è la bestemmia contro lo Spirito, la chiusura del cuore al bene dell’altro genera incomprensioni, litigi, gelosie, invidie, durezza del cuore.


Solo lasciandoci guidare dallo Spirito come Giovanni possiamo riconoscere Gesù, solo la docilità all’opera del maestro interiore può condurci a vivere da discepoli che seguono l’Agnello. Questo essere autentici discepoli di Gesù si manifesterà nella nostra imitazione di Lui: amare quelli che lui amava, desiderare ciò che lui desiderava, scegliere quello che lui sceglieva, rifiutare ciò che lui rifiutava, dire quello che lui diceva, fare quello che lui faceva. Solo così offriremo il vero volto di Dio umile e mite, saremo discepoli impegnati a togliere il peccato del mondo dalle nostre vite, dalla vita del mondo. Il mondo nel quale siamo mandati come agnelli miti e umili eppure forti della forza di colui che ha vinto il mondo.


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