6 gennaio - Come i Magi


Come sono diversi i Magi del Vangelo da quelli della tradizione. Il rischio sempre più grande è di ritrovarceli prima o poi nel presepe vestiti da Babbo Natale senza cammelli o cavalli ma in compagnia di maestose renne. In realtà mi è capitato di trovare un Babbo Natale in un presepe e sono stato anche ammonito da una signora contrariata perché parlando del Natale non avessi parlato di Babbo Natale che mi ha detto: "Lei non sa che anche a Gesù Bambino i doni li ha portati Babbo Natale"... davvero non lo sapevo.

Come sono diversi i Magi dagli uomini di Gerusalemme, loro per seguire quella stella hanno lasciato la loro casa, hanno compiuto un viaggio lungo e difficile, hanno coltivato una speranza, hanno viaggiato di notte, hanno sfidato il freddo e il caldo, hanno sopportato la fatica, guidati da una gioia grandissima. Gli uomini di Gerusalemme imitano il loro Re e diventano sordi alle parole della profezia, incapaci di stupore davanti alla possibilità che Dio parli in modo nuovo di sé, preoccupati di non dare fastidio alla follia di Erode, disposti a sacrificare un’intera generazione piuttosto che contraddire il re sanguinario, insensibili persino alla curiosità e pigri nel compiere quel breve tratto tra Gerusalemme e Betlemme.


Come sono diversi i Magi dagli uomini di Betlemme, preoccupati a fare affari sfruttando il decreto di Cesare Augusto, dimenticando la parola di Dio che chiede ospitalità per il forestiero, privilegio per il povero. 


Come sono diversi i Magi dagli uomini della Legge che incontreranno Gesù spesso per metterlo alla prova, per screditarlo, per accusarlo di essere il principe dei demoni.


Come sono diversi i Magi anche da noi, perché spesso rimandiamo il viaggio decisivo per incontrare Gesù; siamo sordi alla parola che è lampada ai nostri passi e luce al nostro cammino; con il cuore chiuso allo stupore, turbato dalle preoccupazioni che affannano la vita quotidiana e rubano i sogni o semplicemente il coraggio di pensare che certo Dio si rivela anche oggi e certo Dio anche oggi si nasconde nell’umiltà di una mangiatoia.


I Magi rappresentano tutti gli uomini della terra che sanno leggere la presenza di Dio nel cosmo, realtà non caotica ma ordinata in un progetto di bene, che sanno ascoltare la parola di Dio come l’unica capace ancora di oggi di creare nel cuore lo stupore e spronare al viaggio di un’autentica conversione.


Allora ti prego Signore, donami il coraggio dei Magi, che sanno alzare lo sguardo, contemplare il cielo e vedere un possibile cammino da compiere.


Donami la sapienza dei Magi che non si affidano unicamente al buon senso, "all’abbiamo fatto sempre così", alla tradizione svuotata di fede ma che cercano nella tua Parola la via per vivere la gioia.


Donami la carità dei Magi che non vivono da solitari ma camminano insieme, perché la meta è già nella condivisione del cammino.


Donami l’umiltà dei Magi nell’accettare la possibilità di sbagliare il luogo, le persone, i tempi.


Allora anch’io sarò capace di adorarti e ti porterò i miei doni, ti offrirò la mia vita in quel poco di oro che c’è e che è il mio bene, il mio cuore; quel poco di incenso che è la mia preghiera e anche un po’ di mirra, che è la mia fatica, la mia sofferenza. 


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