28 maggio 2012 - Il dono dell'essenziale

«Questa vedova, nella sua miseria,
 ha gettato tutto quello che aveva per vivere».
(Lc 21,4)

La vedova offre a Dio il necessario che ha per vivere, non il superfluo. La fede di questa donna, fede popolare, semplice, fede che si traduce nel gesto all'apparenza insignificante, è colto dal signore Gesù come il più bel dono al tesoro del Tempio. Donare è difficile, donare bene quasi impossibile. Questa donna è libera nella sua devozione e nella sua semplicità, non si ferma davanti all'uso che del denaro veniva fatto (discorso che sento tirare in ballo per giustificare la nostra allergia al dono), non si scandalizza delle belle pietre che adornano il rifatto tempio, né invoca presunti soldi dei Sommi Sacerdoti (tra l'altro la storia ci dice che la gestione del tempio era piuttosto discutibile...). No, Gesù guarda il cuore di questo dono di pochi euro, dono dell'essenziale, dono sofferto e meditato. Costa fatica donare, lo so, ma Dio vede. E tu, amico, cosa sei disposto a donare oggi al Maestro? Del tempo? Un sorriso? Un perdono? Dai dell'essenziale, del tuo, del "dentro" perché il Signore lo prenda e lo faccia lievitare, e lo faccia trasfigurare. E state attenti, se sfidiamo Dio in generosità, credetemi, è sempre il Signore a vincere! 
(Paolo Curtaz)

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