1 settembre 2013 - Conversione

«Convertitevi, 

perché il regno dei cieli è vicino». 

(Mt 4,17)   

Iniziare il mio nuovo incarico di parroco con questo invito mi pare davvero un regalo. La conversione non per meritare Dio ma perché Lui si è convertito a me, perché gli interesso, perché mi si è fatto vicino.

Convertire, orientare la mia vita, volgerla là dove sorge il sole, ad oriente appunto.

Sto vivendo giorni nei quali è facile essere disorientati. Da una parte la novità di una nuova destinazione, dall'altra la fatica del chiudere un'esperienza che di giorno in giorno si fa sempre più luminosa. La frenesia diei preparativi, l'incertezza dei giorni a venire talora riesce a toglermi la calma. Ma oggi nella prima lettura risplende questa parola: «Nella conversione e nella calma sta la vostra salvezza, nell’abbandono confidente sta la vostra forza».

Senza calma e silenzio posso smarrire il motivo per cui sto per iniziare una nuova strada: perché la mia vita è donata in un abbandono confidente, così come ogni giorno prego.

Signore Gesù,
Tu sei i miei giorni,
non ho altri che te
nella mia vita. 

Quando troverò
un qualcosa
che mi aiuta,
te ne sarò immensamente grato;
però Signore,
quand'anche io fossi solo,
quand'anche non ci fosse nulla
che mi dà una mano,
non ci fosse neanche
un fratello di fede
che mi sostiene,
Tu, o Signore, mi basti,
con Te ricomincio da capo. Tu mi basti, Signore: 
il mio cuore,
il mio corpo, la mia vita,
nel suo normale modo di vestire,
di alimentarsi, di desiderare
è tutta orientata a Te. Io vivo nella semplicità 
e nella povertà di cuore;
non ho una famiglia mia,
perché Tu sei la mia casa,
la mia dimora, il mio vestito,
il mio cibo,
Tu sei il mio desiderio.

don Luigi Serenthà

 Is 30,8-15b; Sal 50; Rm 5,1-11; Mt 4,12-17