16 settembre 2013 - Salvare la vita
«Chi cercherà di salvare la propria
vita,
la perderà;
ma chi la perderà, la manterrà
viva».
(Lc 17,33)
Gesù parla con un linguaggio apocalittico, che ci è poco
congeniale, un linguaggio fatto di immagini per descrivere la pienezza dei
tempi, il suo ritorno al compimento della storia. Restiamo turbati,
imbarazzati, scossi dalla violenza di tali immagini. Il messaggio è chiaro:
costruite la barca, anche se gli altri vi prendono per il naso. Così è avvenuto
al tempo di Noé: gente brava, molto indaffarata, si è scordata di costruire una
barca su cui rifugiarsi in caso di diluvio... Ascoltare la Parola, frequentare
una comunità, ricevere con fede dei sacramenti, sono tutti degli strumenti che
ci permettono di restare desti, nonostante la grande fatica di una quotidianità
il più delle volte stressata e delirante. Non pensiamo, però, solo alla venuta
finale del Signore, dopo quella iniziale della storia. Esiste una terza venuta,
quella più importante, che è la venuta nel cuore di ogni uomo che cerca Dio.
Anche qui: possiamo essere talmente indaffarati in cose sane (talora perfino
sante!), da non accorgerci della discretissima presenza del Maestro Gesù che
sta alla porta e busso. Come scriveva Agostino: "temo il Signore che
passa"... Vegliamo.
(Paolo Curtaz)
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