Rinnovata gratitudine
La gratitudine per gli amici di Sesto Calende...
La commozione e il pianto al termine
della straordinaria sera del musical “La locanda di Emmaus”, le parole
nell’omelia della messa in San Bernardino, l’augurio al termine del bellissimo
pomeriggio vissuto a Scuola, sono state parole e modalità per dirvi la mia
gratitudine, ma ancora una volta vorrei dirvi GRAZIE per la straordinaria
manifestazione di affetto che mi avete regalato in occasione della festa della
Comunità Pastorale.
Fin dai primi momenti dopo l’annuncio
della mia partenza, in un crescendo sempre più sorprendente, in molti avete
iniziato a dirmi la vostra stima, il vostro rammarico, il vostro affetto. Come
posso dimenticare l’ultimo giorno di Scuola con tutti quei bimbi che mi
circondavano, mentre molti genitori con
gli occhi colmi di lacrime assistevano da lontano, quasi a non voler rompere
quell’ultimo incantesimo. E mentre dall’alto piovevano coriandoli colorati e
palloncini, le mie mani si riempivano di disegni e la musica del bene che avevo
nel cuore diventava dono, in quel bellissimo strumento che è la Martin & Co OM-1.
Ma poi innumerevoli coloro che in diversi
modi mi hanno avvicinato in questi mesi: una stretta di mano vigorosa, un volto
racchiuso nel silenzio e bagnato dalle lacrime, scritti di indicibile
profondità e bellezza, piccoli doni e ricordi, biglietti vergati da frasi di
tenera amicizia, l’invito a ricordare episodi che si perdono nella memoria di
questi anni vissuti insieme.
Ho pensato ad un’immagine che
raccogliesse tutto questo. Avete nella mente, negli occhi il corso di un fiume che
scorre… il nostro Ticino. All’origine due sorgenti e le acque che si incontrano
in un unico alveo che inizia il suo corso. E poi le acque aumentano alimentate
da piccoli e grandi immissari, e poi l’ingresso nel Lago Maggiore e la corsa
verso il grande fiume Po, senza avere timore di donare acque a navigli e
canali. E poi lo scorrere verso quell’abbraccio che è il grande mare… Così per
noi in questi mesi le acque di un bene riconosciuto sempre più chiaramente, un
bene ricevuto e donato in uno scambio che parla di gratuità, stupore, gioia ma
anche di lacrime, di singhiozzi e di tristezza. Ma nell’estuario di quei giorni,
sopra ogni sentimento, la rinnovata consapevolezza che la vita è un dono di
Dio, che incontrarci è una grazia, che vivere cercando di essere nella volontà
di Dio è una benedizione.
Tutti coloro che sono nella verità in
quei giorni hanno colto che davvero al centro non c’era un uomo ma quello che
Dio può fare attraverso un uomo. La strada difficile della comunione che chiede
sempre di essere stupiti del bene che è racchiuso nella vita di chi ci sta
accanto è stata intravista in quei giorni da molti e intrapresa spero da molti
altri.
Vi auguro di non trovarvi mai a
sbattacchiarvi nelle pozzanghere dell’invidia e della gelosia, il nostro cuore
è chiamato ad un amore che solca i fiumi dello stupore, del bene, della gioia,
della vita come dono.
Il mio cuore per dono di Dio e della
vostra bontà ha gustato e gusta cosa significhi navigare nel grande mare della
gratitudine.
Dio vi benedica ancora e sempre!
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