19 febbraio 2017 - V domenica dopo l'Epifania
« Neanch’io ti condanno. Va’ ed ora in poi non peccare più ». Se ci fermiamo solamente a questa espressione ci viene da dire “ c’è qualcosa che non va, Signore. Se uno sbaglia deve pagare. Se c’è una legge va osservata” . Ma se noi ascoltiamo bene il racconto, ci rendiamo conto da dove arriva questa conclusione, scopriamo che il modo di guardare di Gesù non è quello di chi vuole scavalcare una legge o di chi dice che tutto va bene, ma è di chi vuole mettere al centro la persona, non la legge. Così Gesù si trova nel tempio, sta insegnando e i suoi nemici, quelli che non erano d’accordo con il suo modo di fare, di dire, col suo modo di compiere segni che lo rendevano così famoso al popolo, portano una situazione molto particolare davanti a lui e chiedono il suo giudizio. Abbiamo ascoltato « lo facevano per metterlo alla prova e per avere un motivo per accusarlo ». A quegli uomini non interessava niente di quella donna: né chi fosse né il suo nome né la sua storia né perché era in ...