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Visualizzazione dei post da maggio, 2016

29 maggio 2016 - II domenica di Pentecoste

Oggi viviamo in modo singolare un gesto che ripetiamo ogni domenica: la professione di fede, che dice la ragione che ci spinge ad essere qui a celebrare l’Eucaristia. Diciamo fondamentalmente che la nostra fede si pone in un Dio che è Creatore, in Gesù Cristo suo Figlio che è il Salvatore, nello Spirito Santo che è il Consolatore, il nostro maestro interiore. Diciamo anche che crediamo che la fede passa attraverso l’esperienza della Chiesa e ci proietta verso l’eternità: per questo diciamo che noi crediamo nella Risurrezione, nel perdono dei peccati, nell’eternità della vita, nella risurrezione del corpo. I ragazzi che oggi, davanti a tutta la Comunità, professeranno la loro fede a nome anche nostro, sono stati guidati in questo cammino dai loro genitori, che hanno scelto per loro il Battesimo, ma poi hanno trovato nella Comunità Cristiana delle persone che li hanno presi per mano conducendoli attraverso alcune esperienze a capire se davvero era per loro importante, prezioso, porr

26 maggio 2016 - Corpus Domini

Proviamo a pensare quante volte in questa ultima settimana siamo riusciti a trovare qualche minuto da passare in Chiesa, davanti all’Eucaristia. È possibile, certo, che le nostre Chiese siano chiuse quando noi possiamo andarci; è possibile che abbiamo tante cose da fare… ma ci domandiamo: se Gesù è il Signore del cielo e della terra, se Gesù è Colui nel quale tutto è stato creato, l’inizio e la fine, c’è qualcuno di più importante di Lui? Eppure, se ci pensiamo bene, abbiamo trovato tempo per tutto o per quasi tutto. Questo pensiero non è per giudicare nessuno, per me è più facile - d’altronde “ è il tuo lavoro, don Roberto ” -, ma è perché ci rendiamo conto del dono grande che abbiamo e di quanto poco lo conosciamo e apprezziamo. L’Eucaristia è Dio che si fa così piccolo da nascondersi in ciò che c’è di più comune e fragile, il pane; è così piccolo da poter stare nel palmo della mano e così fragile che possiamo anche buttare. Lui rimane comunque il Signore del cielo e della ter

22 maggio 2016 - Anniversari di Matrimonio nella solennità della Santissima Trinità

In questa solennità della Santissima Trinità celebriamo uno dei fondamenti della nostra fede. Tutti voi avete imparato al catechismo che cuore e fondamento della fede cristiana è credere che Dio sia uno e che si manifesti a noi come Padre , che è Creatore, come Figlio , Gesù il Redentore, come Spirito Santo , Consolatore. Insieme a credere che Gesù Cristo è il Figlio di Dio, incarnato, morto e risorto queste due realtà costituiscono il fondamento della nostra fede tanto che se qualcuno dovesse chiederci “ qual è il c uore della tua appartenenza?” noi dovremmo rispondere così. Questa realtà noi la troviamo all’interno di una preghiera e di un gesto che compiamo spesso: il segno della croce raccoglie tutto questo e, se ci pensiamo bene, è uno dei primi segni che abbiamo imparato riguardo l’esperienza della nostra fede. Anche oggi lo abbiamo posto su di noi e lo riceveremo al termine della Celebrazione come segno che ci invia perché quanto abbiamo vissuto in questa Eucaristia con

15 maggio 2016 - Santa Prima Comunione nel giorno di Pentecoste

Anche questa mattina ho letto quanto avete scritto nel giorno del ritiro, quando abbiamo vissuto insieme quel pomeriggio cercando di raccogliere tutto ciò che di bello le vostre catechiste e i vostri genitori vi hanno raccontato in questi mesi per vivere questa giornata in modo speciale. Nei vostri racconti - perché anche voi avete raccontato qualcosa in quelle poche righe - mi avete dato due messaggi: il primo, che vi è rimasto in mente che anche se non si vede Gesù c’è. Avevamo usato due esempi: anche se è tutto spento non vuol dire che la corrente non ci sia, basta accendere un interruttore e appare la luce, ma non vuol dire che prima non ci fosse nulla; ancora, vi avevo chiesto “come fate a mostrare l’amore per la vostra mamma in questo momento?” e così Alessandra mi ha abbracciato dicendomi “così ti faccio vedere”. In realtà noi non riusciamo a farlo vedere eppure c’è. Questo è il primo pensiero: anche se non si vede il Signore Gesù c’è. Ama nascondersi, in realtà, in piccoli

8 maggio 2016 - VII domenica di Pasqua

L’unico che può improvvisare è Dio, noi che dobbiamo sempre preparare spesso improvvisiamo. Dio, che è il solo che può improvvisare, prepara. Dio ci insegna così a preparare ciò che è importante: abbiamo preparato il Natale con un lungo tempo di Avvento; la Pasqua con la Quaresima; siamo all’interno del tempo pasquale che prepara la Pentecoste, un tempo nel quale ricordare - ripetere al cuore - “Il Signore Gesù Crocifisso è risorto” . Bisogna preparare il cuore, perché la festa di Pentecoste non arrivi e passi senza lasciare dentro di noi la persuasione che noi siamo agiti dallo Spirito, abitati da Dio, che noi possiamo comprendere quello che Gesù ha detto, rivivere quello che Lui ha fatto proprio in forza dello Spirito. Stefano e Paolo, nelle letture che abbiamo ascoltato, ci dicono chiaramente che la gloria di Dio si è rivelata in Gesù Cristo ed è Lui che ci rivela il volto del Padre. E se noi vogliamo veramente conoscere Dio non abbiamo altra strada che spendere tempo per il S

1 maggio 2016 - VI domenica di Pasqua

« Verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, non parlerà da se stesso, dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future ». Il compimento del tempo pasquale è la celebrazione della festa di Pentecoste e noi, già fin d’ora da questa liturgia della parola, siamo invitati a invocare il dono dello Spirito, a chiedere con insistenza che questa realtà di Dio che ci abita diventi sempre di più a noi familiare. Noi tutti, fin dal giorno del nostro Battesimo, siamo abitati dallo Spirito che è Dio ed è per questo che noi possiamo scegliere la via alta del Vangelo e cercare di orientare tutta la nostra esistenza verso il Signore, che ci conduce al Padre per mezzo dello Spirito. Il cammino non è semplice e lo sa bene Paolo che, nel momento in cui è chiamato a difendersi di fronte ai Giudei, pur parlando loro in ebraico, pur argomentando attraverso il racconto della sua storia tutto quello che gli è accaduto, il motivo per cui ha scelto di seguire la via che il