30 settembre 2012 - Il futuro in un verbo: "Amerai!"
«Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione.» (Lc 10,34) Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico. Un uomo. E non ci deve essere nessun aggettivo, giusto o ingiusto, ricco o povero. Può essere perfino un disonesto, un brigante anche lui. È l'uomo, ogni uomo. Il suo nome è: spogliato, colpito, solo, mezzo morto. Nome eterno: dovunque il mondo geme con le vene aperte; c'è un immenso peso di lacrime in tutto ciò che vive. Un sacerdote scendeva per quella medesima strada. E il primo che passa, un prete, lo aggira, lo scansa, passa oltre. Ma dov'è questo oltre? Cosa c'è oltre? Oltre l'uomo c'è il nulla, l'assurdo, l'inutile! Nessuno può dirsi estraneo alle sorti dell'uomo, nessuno può dire: io non c'entro. Siamo tutti sulla medesima strada, nella medesima storia; ci salveremo o ci perderemo tutti insieme. Invece un samaritano n'ebbe compassione, gli si fece vicino. Due termini di una carica ...